L’importanza di saper ascoltare gli altri e del silenzio
Spesso si sottovaluta l’importanza di saper ascoltare gli altri e del conseguente silenzio. Nella comunicazione questi aspetti giocano un ruolo fondamentale, che merita una doverosa premessa.
Il linguaggio è lo “strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità”[1], a volte però si stra-parla, ovvero si riempie ogni piccolo spazio con parole e parole. Ma cosa accade nelle teste di chi ascolta?
È questo che vorrei andare a vedere assieme, in questo articolo e nel video collegato. Qui vorrei cercare di far spostare il Focus delle Conversazioni da NOI a LORO, a volte questo concetto dovremo averlo più a cuore, ma andiamo per gradi.
Quali sono gli interlocutori nella comunicazione?
Quali sono gli interlocutori nell’ambito della comunicazione? In questo articolo individuiamo i nostri interlocutori come bambini, raggi o giovani adulti con bisogni comunicativi complessi (a volte lo troverete negli articoli con l’acronimo di BCC), con tale definizione però si intende una popolazione molto ampia e variegata.
Ne fanno parte utenti che hanno difficoltà o totale assenza di linguaggio verbale, e questa forse è la caratteristica più visibile, ma non la sola. Infatti è possibile la presenza di problemi sia nella “comunicazione in uscita” (linguaggio verbale appunto), che in entrata ed è questo che andremo ad analizzare oggi, o chiaramente in entrambe le aree: comunicazione in entrata ed in uscita.
Che cosa accade quando è presente una difficoltà di Comunicazione in Entrata?
Noi adulti ci troviamo a parlare, parlare, parlare senza però accorgerci che i nostri interlocutori non riescono a seguirci (si non riescono, non non vogliono ), per approfondire meglio il problema vediamo adesso come si scompone la comunicazione e lo scambio di messaggi:
- Il mittente ha un’idea che vuole comunicare
- Il mittente la trasforma in un messaggio
- Il mittente la trasmette
- Il ricevitore decodifica il messaggio ( già qui spesso si blocca la comunicazione )
- Il ricevitore da un senso al messaggio
- Il ricevitore da un feedback al mittente
Spesso le troppe parole che usiamo per creare messaggi e pensieri non permettono agli interlocutori di capirne il contenuto, rimangono quindi bloccati, inermi, senza alcuno strumento per poter interagire con noi. Se poi non hanno modo di dire: “Non ho capito” la conversazione cade.
A volte però il problema è legato alle Pause ( anche se sarebbe più opportuno dire all’assenza di pause), ovvero chi ci ascolta avrebbe bisogno di tempo, ma soprattutto silenzio, per assimilare ciò che gli è stato detto e quindi elaborarlo e comprenderlo.
Ma noi questo sforzo lo facciamo, ovvero stare in silenzio per permettergli di capire ciò che gli è stato detto. Nel valutare l’importanza della comunicazione questa “sfaccettatura” recita un aspetto determinante.
I diversi gradi del saper comunicare con gli altri
Inoltre a volte il problema è di accesso al contenuto: ovvero il solo linguaggio verbale non permette a chi ha bisogni comunicativi complessi di arrivare a comprendere davvero il senso di ciò che gli viene detto. L’associazione quindi del linguaggio verbale con testo scritto, ma ancor di più anche con i simboli, permette di allargare sempre più la fetta di utenti che diventeranno abili ed in grado di interloquire e conversare.
A questo punto la comunicazione non si fermerà più al punto 4, ma in grado di concludersi, anzi il semplice invio di messaggi potrebbe diventare uno scambio e quindi una conversazione.
Creare contesti ad hoc per saper comunicare bene
Impariamo a creare contesti ‘ad hoc’, in cui tutti gli interlocutori siano messi in grado di scambiare e capire messaggi attraverso i giusti Strumenti e/o Sistemi Ausili in alcuni casi, creati ed adattati a posta sulle loro esigenze. In questo noi possiamo aiutarvi.
Da noi troverete capacità, competenza e dedizione, si perché in effetti amiamo ciò che facciamo e per questo cerchiamo di trasferire la nostra passione in tutto ciò che facciamo, in tutti i progetti avviati e da avviare.
Il lavoro da fare, nonché la sua complessità, potrebbe farvi demordere, o pensare che è troppo allora perché non farsi aiutare. Forse vi sembra stia sminuendo il problema, ma non è affatto così, anzi, credo fermamente che ognuno di noi ha sue specifiche abilità e competenze e a volte dobbiamo sapere dove guardare e chi chiedere.
La nostra ausilioteca
L’Ausilioteca è il nostro cuore pulsante, lì sperimentiamo insieme ai nostri utenti ed alle famiglie le soluzioni che pensiamo siano adatte per loro, permettendo a tutti di provare in prima persona una modalità Alternativa e Nuova di comunicare, di condividere ma soprattutto speriamo sia di Farsi Capire, finalmente, da soli e senza interprete.
E con questo una richiesta, facciamo più attenzione all’altro, alle sue esigenze e necessità. Perché un processo di comunicazione è un “un processo reciproco, nel quale il messaggio nella forma di idee, pensieri, sentimenti, opinioni o una combinazione di questi, verranno trasmesse tra due o più persone con l’intenzione di creare una comprensione comune”.